Massimo D’Alema

Massimo D’Alema gode tra i militanti del PD di un trattamento speciale. E’ riverito ancor più del segretario. Aleggia sulla sua figura un che di divino.
Come per tutte le divinità non è prevista alcuna critica; specie se sul suo campo: la condotta politica.
D’Alema è trattato un pò da vate e un pò da fuoriclasse del centro-sinistra che “tanto ci manca”. Veltroni e Rutelli ne invidiano la capacità oratoria, i militanti son disposti a sorbirsi ore ed ore di monologo.

Le scalate del 2005 paiono però rimosse dalla memoria dei tifosi del Partito Democratico. Eppure le intercettazioni tra D’Alema e Giovanni Consorte son state (fortunatamente) pubblicate. In diversi libri e negli archivi di alcuni dei maggiori quotidiani nazionali. Il suo ex portaborse, Nicola Latorre, s’è pure fatto beccare a passare “o pizzino” al compagno Bocchino (Pdl) durante una trasmissione televisiva per suggerirgli il miglior modo per fottere Donadi (Idv, alleato del PD). Nonostante questi affronti alla decenza il tifo non conosce argine. Bisogna sempre servire il padrone e chi non lo fa è uno “stronzo provocatore”. Chi s’azzarda a incrinarne l’immagine va combattuto e insultato.

La conferma a questa tesi, l’ennesima, l’abbiamo avuta a Milano Nicola ed io di recente. Venerdì 23 gennaio D’Alema era intervistato da Ferruccio de Bortoli sul “ruolo del riformismo dinnanzi ai grandi cambiamenti”. Tema caldissimo. S’è parlato guarda caso di Obama, poi di Gaza, Giustizia, Federalismo e via andare. Della scalata truffaldina su Bnl e delle sue telefonate con i furbetti nulla. Per questo abbiamo scelto di porgergli gentilmente noi la questione, criticandolo aspramente per aver tradito il mandato elettorale. Il video è abbastanza eclatante e non merita alcun commento d’introduzione.

Ho notato tra i presenti il sindaco di Cassago Brianza, Gian Mario Fragomeli. Non appena siamo usciti dal Palazzo delle Stelline (sede del convegno) un ultrà del PD m’ha colpito la cinepresa dandomi del coglione. Ho cercato con lo sguardo il sindaco Fragomeli per trovar conforto in suo gesto di maturità, di dignità.
Ovviamente ha girato lo sguardo altrove.
Peccato: all’iniziativa proposta, per puro caso, da alcuni giovani (tra cui Nicola ed io) per denunciare lo sterminio di Gaza s’era fatto vedere esibendo la fascia tricolore di fronte ai generosi flash locali. In altra sede finge di cascar dal fico e volta lo sguardo: ubi maior minor cessat.

Duccio Facchini

8 pensieri riguardo “Massimo D’Alema

  • 4 Febbraio 2009 in 16:35
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    Credo che ai militanti che furono di quel che fu il partito comunista gli venga difficile non stimare Massimo D’Alema. Del resto fu il primo ( e l’unico ) Presidente del Consiglio che veniva dal Partito Comunista e questo per molti vale. Pensate a quanti riempivano le file del partito durante i governi della democrazia cristiana e dei socialisti, frustrati dal fare sempre e solo opposizione. D’Alema per questi ha rappresentato una sorta di riscatto.
    Condivisibile o meno, questa sensazione, sommata alla presenza evidentemente carismatica di D’Alema, di certo nasconde ( o fa nascondere ) alle persone qualche piccola fuga da una moralità declamata.

    Una cosa però mi da fastidio in questo post. La presenza di un Sindaco con la fascia tricolore ad una manifestazione è un atto simbolico molto forte che sta a indicare la vicinanza istituzionale agli argomenti di quell’evento. Se poi vuoi attaccarti a questa cosa, fallo pure, ma mi sembra un pò pochevole, anche nel rispetto di chi ha aderito a quella manifestazione.

  • 4 Febbraio 2009 in 18:02
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    scusate l’ignoranza, non è per far polemica, è per capire…qual’è la finalità di questo tipo di azioni?

  • 4 Febbraio 2009 in 19:23
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    E’ tutt’altro. L’evidenza che la democrazia, la pace e la libertà che tanto in quei momenti si richiede e si esalta, poi, nel momento della sua vera pratica, nellla sua pratica meno evidente, quella quotidiana ma effettiva, li lascia da parte rientrati nelle solite logiche di potere e sudditanza.
    O che la pace e la democrazia che si vuole esportare è questa, oppure…
    Dire che sia stato un membro del PCI non capisco cosa voglia dire. Che forse un tempo era meglio? Ma, soprattutto, è proprio così?
    Non capisco.

    RIspondo a Marco.
    FAR VEDERE A TE, A ME E A TUTTI GLI ALTRI CHE POSSONO, CHE COSA E’ DAVVERO QUESTA CLASSE POLITICA.

  • 4 Febbraio 2009 in 19:39
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    Caro Longoni,

    evidentemente t’è sfuggito il senso della citazione riguardo l’iniziativa su Gaza. Ti consiglio di rileggere quanto riportato.
    Non tacciarmi di non portar rispetto per i presenti dal momento che l’iniziativa era stata promossa da tre individui di cui uno è il sottoscritto. Quindi…
    Ammiro ancora una volta il tuo coraggio: “piccola fuga da una moralità declamata”. Puoi argomentare cosa intendi per “moralità declamata” e cosa per “piccola fuga”? Grazie.

    A Marco: queste iniziative son atti di cittadinanza non ancora piallata sul modus da “cani da riporto” che è molto in voga nel regime dei partiti all’italiana. Specie nel Democratico partito di D’Alema. Dall’altra parte ci stanno i banditi, questo si sapeva già.
    Ti faccio una proposta: informati, coltiva l’indignazione e attivati. Prova a sottoporre una domanda legittima ed informata ad un leaderino del calibro di D’Alema. Solo allora ne carpirai davvero il senso.
    Un ultimo consiglio: leggere attentamente la Costituzione di questo tristissimo paese apre prospettive sepolte!

    Duccio

  • 4 Febbraio 2009 in 19:53
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    O Duccio,

    buuuuuuu…dai, nella prima parte del commento ti ho pure dato ragione… e mammamia come sei malevolo! ;)
    boh, sarà che non si coglie l’ironia

    Comunque : “s’era fatto vedere esibendo la fascia tricolore di fronte ai generosi flash locali. ” Se questa frase non indica, con una certa supposizione, che si è presentato in piazza con la fascia solo per farsi fotografare, vuol dire che ho capito male. Se così invece è, vuol dire che hai capito male tu.

  • 4 Febbraio 2009 in 22:22
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    Mi danno fastidio tutti quei politici che quando gli fai domande scappano !
    Che gli costa parlare (tanto a quanto sembra) ? dovrebbero invece chiarire la cosa una volta per tutte o almeno dire quello che hanno da dire poi basta .
    Ma se non rispondono ovvio che le domande sono sempre quelle !

  • 4 Febbraio 2009 in 22:41
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    caro duccio la tua passione è sicuramente da ammirare ma anche io mi pongo la stessa domanda di marco. cioè conosco bene i motivi ma non ti fa una gran rabbia continuare ad essere preso per il culo? tu credi che d’alema ad esempio sia rimasto minimamente segnato dalla tua “azione”? io penso che continui a dormire sogni super tranquilli…è proprio questo il problema che per loro questo tipo di azione non sono altro che la garanzia che c’è la democrazia tu ti fai un culo quadro e loro ti ridono in faccia difesi da un branco di idioti che sono ancora peggio di loro e meritano di essere rappresentati da questa gentaglia.

    PER ANDREA LONGONI :io credo che ai militanti che furono di quel che fu il partito comunista gli venga difficile stimare Massimo D’Alema…

  • 5 Febbraio 2009 in 00:48
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    (…azz’! proprio stamani là sul lavoro avevo pensato che non devo intervenire più – perchè sputtanarsi, come direbbe DellaMea, va bene, ma pirleggiare reiterando la perseverazione no, è troppo anche per un comunista… invece…)
    invece sarà per la vostra gioventù me le tirate fuori dal cuore, queste cose! Riflettevo che le azioni militanti del Facchini e sodali somigliano molto alle azioni di “satiagraha” dei pacifisti europei degli anni 50-60: anch’essi non si stancavano di fare domande, anch’essi non si scoraggiavano del dileggio anzi ne traevano forza.
    non è per intaccare il Massimo D, che si fanno le azioni: è per noi. Per chi le ascolta-vede-legge; e poi riflette.
    Giuste, opportune, sbagliate o fuori-luogo, le azioni °à la Facchini° hanno almeno il pregio di non causare vittime.
    Massimo D sa benissimo queste cose; ha soltanto deciso di fare altro, di comportarsi altrimenti, secondo l’opportunità *politica* del momento.
    E il sindaco di Cassago B. anche lui, con la fatica di amministrare un comune rincorrendo la destra, sa benissimo queste cose. Soltanto, è un politico – non è ancora riuscito a ristrutturare la sua idea di appartenenza rispetto all’emersione di uno-dieci-cento-mille domande, nella società e nella cultura. Politicamente siamo ancora negli anni ’90 (infatti il Berlusconi e i fascisti sono ancora al potere, conditi dagli ex-socialisti di tangentopoli) mentre il tessuto sociale, giovanile – certo! – ma non solo, declina tematiche avveniristiche, come la *decrescita*, la *rappresentanza*, i *diritti inalienabili*. Mi pare che siamo alla fine dell’impero; caligola è sul punto di nominare senatore il suo cavallo – già c’è andato vicino con lo stalliere!

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