Chiomonte, Italia
Delegittimati, picchiati, isolati. Riempiti di lacrimogeni o caricati con ruspe. La “stampa libera” soffia sul fuoco della propaganda trasversale che li vuole “violenti”, “incappucciati”, “armati”. Tra chi sostiene appelli per fermare la violenza e chi – giustamente – ricorda che oltre alla violenza andrebbero fermati anche i cantieri e i disastri ambientali, una parte d’Italia si stringe intorno ai cittadini delle comunità di quella fetta di territorio sotto attacco.
Lo Stato si presenta così ai cittadini della Val di Susa: che sia una discarica campana da avviare a forza o un movimento da schiacciare con violenza. E’ solo un problema di ordine pubblico. E’ solo un problema di repressione.
Al loro fianco, potendo nulla o pochissimo.
Un pensiero anche all’amico Turi Vaccaro.
Qui Lecco Libera