25 aprile 2014

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(foto da Lecconotizie. L’orgoglioso censore a braccia conserte è il vice sindaco di Lecco, Vittorio Campione, responsabile della candidatura di Ernesto Palermo nel 2010, l’ex consigliere comunale arrestato con l’accusa di essere il rappresentante della ‘ndrina dei Trovato. Sono soddisfazioni)

“Non mentire, non essere complici, non restare ciechi”, questo il messaggio che abbiamo voluto rivolgere a noi stessi, alla città e al ceto politico locale nella giornata della Liberazione dal nazifascismo.

L’abbiamo fatto riprendendo Simone Weil, che aveva così ben riassunto il necessario impegno civile in capo ad ogni individuo, esponendo pacificamente e democraticamente -come altri hanno fatto con bandiere- uno striscione nel cortile di Palazzo Bovara.

Purtroppo, alcuni membri (pochi) della Giunta e del Consiglio comunale hanno tentato di oscurare e censurare le parole di Weil, non prestando attenzione al loro contenuto, quanto mai pertinente in una giornata come quella del 25 aprile.

È indicativo il fatto che questo gesto antidemocratico -che tradisce peraltro un’imbarazzante coda di paglia – abbia avuto luogo proprio mentre veniva ricordata l’importanza della libertà di espressione conquistata durante la Resistenza e la sua tutela quotidiana. A questi improvvisati soldatini della prevaricazione ricordiamo la Costituzione. Nel ponte delle feste potrebbero, forse, rileggerla.

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