Se i giovani potessero e i vecchi sapessero
Frequentando prima il meetup – e poi Qui Lecco Libera – ho avuto la possibilità di allargare un po’ gli orizzonti,confrontarmi con gente che la pensa come me e con gente che la pensa invece diversamente…
Gente che sembra scappare spaventata da un volantino (quasi fosse esplosivo) e gente che lo accetta gentilmente per poi accartocciarcelo in faccia nervosamente quasi come fosse una sfida .
Qualche signore lo riceve volentieri e qualche vecchio “compagno” invece ci strizza l’occhio…
Forse è proprio l’entusiasmo smisurato che fa sembrare molta gente indifferente alle questioni sollevate.
Discutendo con i passanti troppe volte mi sono imbattuto in frasi come “ragazzi, picchiate contro un muro troppo duro!!” oppure “se i giovani sapessero e se i vecchi potessero…..”
Ed è proprio sentendo questi commenti che mi domando dove siano finite le PERSONE LIBERE.
Le persone libere dove sono finite?
Le persone libere oggettivamente dove sono?
Quando dico “oggettivamente” mi riferisco a tutte quelle persone che potrebbero dire quello che vogliono e non lo dicono (magari pensandolo anche).
E’ ipocrita rifugiarsi dietro a quattro detti consolatori. Nella società odierna, la nostra, esistono persone “libere”, ormai stabili nel lavoro, con figli già indipendenti e con un futuro rassicurante; perchè non mettono a disposizione il loro tempo e la loro esperienza?
Queste persone potrebbero veramente dire tutto quello che pensano!
Perche non lo fanno?
Perché preferiscono stare a guardare?
Loro non sono ricattabili sul lavoro, non hanno un contratto a scadenza annuale, non devono temere che qualcuno sappia come la pensano!
Eppure tutta quella gente sembra sparita.
Ti dicono che “una volta l’economia tirava” e quindi questi problemi passavano in sordina.
Oppure ti dicono che “un tempo c’era il partito” e aggiungono un nostalgico ricordo delle manifestazioni fatte.
Ma di fatto, il mondo in cui viviamo è quello che loro ci hanno lasciato in eredità ed è quello con cui dobbiamo confrontarci.
Non si può stare in silenzio di fronte all’ennesima lobby, all’ennesimo abuso edilizio, all’ennesima notizia accomodante!
Questa mia riflessione non è un attacco gratuito, tantomeno uno scaricare colpe o responsabilità, ma un invito a confrontarci, a credere in un cambiamento culturale e ad uscire allo scoperto.
Solo investendo un po’ di tempo e di entusiasmo si possono rompere determinate barriere, il gioco che il “sistema” sta facendo è quello di continuare a dividerci il più possibile,di farci credere che non serva più lottare!
Cerchiamo di trovare delle linee trasversali,scendiamo in piazza a parlarci, scopriamo veramente come la pensiamo.
Gigi Crippa
Bravo Gigi.
Significativa riflessione.
“Critiche costruttive” come direbbe un vecchio paroliere.
Ricordo a tutti l’appuntamento di Venerdì sera!
Ore 21 Sala Ticozzi di Lecco = Reset di Beppe Grillo!
Anch’io non saprei cosa risponderti, se non questo:
non sempre basta una scintilla per innescare una rivoluzione ( pacifica) ,
eppure i piccoli gesti non sono inutili,
Questo io credo.
Tanto di cappello Gigi. Bell’intervento.
Il “lottare” comunque non è una questione di età o meno o un qualcosa che uno fa quando “non ha nulla da perdere”. (Anche perchè quando non si ha voglia di far qualcosa si fa presto a trovare una scusa.) ma bensi uno stile di vite che molti perdono con l’età e le comodità.
Ciao
gent. Gigi,
penso, non da ora, che il problema sia nella relazione (educativa?) con le regole.
Le regole sono la struttura che rende un esercisio ginnico un gioco. per esempio: il futbol.
ci sarebbe molto da parlare e io stesso resisto alla tentazione di scrivere, quindi sintetizzo in un aforisma;
Dal 1774 la democrazia è diventata complessa, quindi moltissime persone, ottime a livello individuale, si sottraggono scientemente alla complessità credendo di avere una vita (più) semplice. Simmetricamente, chi scrive le regole ritiene che nessuno le applichi per quello che significano, quindi ne scrive moltissime, per giustificare a se stesso il denaro che prende: certo com’è che pochissimi andranno a chiedergli conto (a pate certi magistrati, a volte).
Dunque se mia madre si lamenta che le hanno “rubato” la legna impilata e lasciata incustodita ai bordi del bosco, che cosa le rispondo?
Vedi che detta così sembra una canzone di de-andré, non è credibile, eppure sto descrivendo un reato. Impunibile.
Soltanto il passaggio, che sanno fare in pochi, dalla regola alla sostanza può restituire alla lamentazione una qualche dignità….
Aggiungo che a scuola non insegnano più questo passaggio, ma soltanto a rimediare crediti: crediti? è proprio questo, il problemaa; crediti e non denaro, carte di pagamento e non oro sonante (quando i vecchi qualificavano l’oro “sonante” sapevano di che parlavano!)
con (molta) stima – acbangher di erba, educatore di mestiere
…sai, io sono proprio uno di quelli che se vede un volantino scappa “quasi fosse esplosivo”…
…questo fa di me una persona non libera?
dove sono finite le persone libere chiedi… ma cosa significa libere? sarebbero quelle “con un futuro rassicurante etc…”? ma perchè? uno è libero solo a queste condizioni? avremo un sacco di problemi ma i tempi della carboneria sono passati da un pezzo…
“le persone che potrebbero dire quello che vogliono ma non lo dicono, magari pensandolo anche” ??
ma di cosa stai parlando?
c’è qualcuno che VUOLE E PUO’ dire quello che pensa ma non lo fa? c’è una contraddizione intrinseca in questo…
dici: “queste persone potrebbero veramente dire tutto quello che pensano!”
e forse lo dicono veramente tutto quello che pensano…
parli di partecipazione libera etc..? ma se per poter partecipare al forum “dobbiamo conoscerti di persona”….
dici che è ipocrita rifugiarsi dietro quattro detti, ma poi vedo solo parole un po’ retoriche e dietrologiche all’insegna del “il sistema ci vuole dividere” e “non ci sono più le persone libere” e “questo è il mondo che ci hanno lasciato in eredità” e “è colpa delle lobby”… ma di concreto poco o niente…