Lavoro nero

dal Corriere della Sera del 12 gennaio 2009:

Paolo Berlusconi, fratello del presidente del Consiglio, è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione a quattro mesi di reclusione per le false fatturazioni emesse tra il 1993 e il 1995 dalla società Simec, che gestiva la discarica di Cerro Maggiore, in provincia di Milano. La condanna va a sommarsi alla pena di un anno e 9 mesi patteggiata nel luglio 2002 da Paolo Berlusconi per concorso in corruzione e reati societari nella gestione della discarica di Cerro. Il cumulo con la pena già patteggiata è dunque di due anni e un mese, superiore ai due anni che consentono la sospensione condizionale, ma i reati sono compresi nell’indulto.

Paolo Berlusconi era stato condannato in primo grado, ma la Corte d’appello di Milano il 6 ottobre 2005 aveva dichiarato prescritto il reato. Il sostituto procuratore generale di Milano, Laura Bertolè Viale, aveva però presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che non poteva esserci prescrizione perché il reato formava «un unico progetto criminoso» da considerarsi in continuazione con gli altri reati patteggiati da Paolo Berlusconi per la gestione della discarica di Cerro Maggiore. La Cassazione aveva poi annullato la sentenza e disposto un nuovo processo d’appello, conclusosi con la condanna a quattro mesi, divenuta definitiva. Secondo l’accusa, Paolo Berlusconi, in qualità di legale rappresentante della Paolo Berlusconi Finanziaria e beneficiario-contitolare di fatto della Simec, sarebbe stato responsabile di false fatturazioni per circa 5 miliardi di lire. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, attraverso le false fatturazioni si consentiva alla società che gestiva la discarica di Cerro di evadere le imposte, attraverso la deduzione dai propri bilanci di costi inesistenti, inserendo minusvalenze per alcuni miliardi di lire. L’inchiesta era nata nel 1999 come sviluppo di un’indagine più ampia sui profitti della discarica di Cerro, che dal giugno 1991 al marzo 1996 fu l’unico impianto di smaltimento dei rifiuti a Milano.

dal Corriere della Sera del 13 gennaio 2009:

Il Pm milanese Fabio De Pasquale ha chiesto la condanna a cinque anni di reclusione e 3 mila euro di multa per il deputato del Pdl Massimo Maria Berruti, ex consulente Fininvest accusato di riciclaggio in relazione a presunti fondi neri del gruppo Berlusconi.

Secondo il Pm contro Berruti «ci sono elementi formali, testimoniali, logici e sostanziali». Sempre secondo il rappresentante dell’accusa Berruti non merita le attenuanti generiche «anche per il suo comportamento processuale». Berruti è accusato di aver riciclato alcune decine di milioni di euro al valore attuale nel periodo compreso tra il 1994 e il 21 novembre 1995. Il processo riprenderà il 20 gennaio con l’arringa del difensore Giorgio Perroni. «Il ruolo di Berruti è importante – ha sottolineato De Pasquale citando in particolare una testimonianza -: il sistema di spezzettamento che doveva portare alla dilatazione dei posti dei diritti televisivi veniva da Berruti». «Noi pendevamo dalle sue labbra» ha ricordato De Pasquale citando la testimonianza. Il processo ricomincerà il 20 gennaio quando prenderà la parola il difensore del parlamentare del Pdl, Giorgio Perroni. Dopodichè, il 4 febbraio, è prevista un’udienza per le eventuali repliche e i giudici dovrebbero riunirsi in camera di consiglio per la sentenza.

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