Un gigante
dal Corriere della Sera del 17 gennaio; Aldo Cazzullo intervista Fabrizio Cicchitto.
Qual è il suo giudizio su Craxi?
“Un gigante, un pezzo della storia del Paese. Criminalizzarlo è un’operazione volgare. Quanti crimini ha commesso o coperto Togliatti negli anni ’30 e ’40? Eppure è considerato parte della nostra storia. Il vero “crimine” di Craxi fu restituire ai socialisti l’autonomia ideologica, smontando il mito di Lenin e pure quello di Gramsci. Politica, rifiutando la subalternità alla Dc. E anche finanziaria. Rilanciò Mondoperaio. Recuperò il riformismo, che pure nel Psi era considerato una malaparola. Sdoganò la destra. Difese i dissidenti dell’Est: nel ’77 Chiaromonte e Barca vennero da Signorile e da me a intimarci di bloccare la Biennale del dissenso, pena la rottura dei rapporti con il Pci; invano. Una parte di questa elaborazione, attraverso Colletti e Baget-Bozzo, è stata ereditata da Berlusconi”.