Scatto di dignità

Tra le cinque parole d’ordine della manifestazione di ieri della Fiom-Cgil c’era “dignità”. Landini, nel suo comizio finale, l’ha tenuta per ultima. Lavoro, diritti, contratto, legalità e dignità. Una “piattaforma” per nulla scontata che fatica a trovare un referente politico credibile e affidabile nel Paese dei martiti finiani e marcegagliani. Una volta ripartiti per la gelida Esselunga di Cernusco, abbiamo provato ad elencare le sigle di tutti i partitini comunisti incrociate lungo il corteo. Un mix di personalismi e beghe fratricide che hanno di fatto gettato nello sconforto chi ancora crede in quello “scatto di dignità” prospettato e rivendicato dai metalmeccanici e da Maurizio Landini. Fortunatamente il Partito Democratico aveva spedito in missione il “pupillo di Bersani” (La Repubblica).

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